Psicoterapia Familiare

Psicoterapia: l'approccio sistemico relazionale

“L’obiettivo della terapia familiare è di restituire alla famiglia il controllo del suo cambiamento piuttosto che provocarlo” Carl A. Whitaker
La teoria di riferimento che utilizzo nella psicoterapia, è quella sistemico relazionale. Al suo interno la terapia della famiglia è senza dubbio la forma d’intervento "storica" e forse la più conosciuta. Una psicoterapia fondata su un approccio sistemico-relazionale vede i sintomi e il disagio del singolo individuo come il risultato di un complesso intersecarsi tra esperienza soggettiva, qualità delle relazioni interpersonali più significative e capacità cognitive di autovalutazione della propria situazione.
Quando una persona, una famiglia o una coppia chiedono una psicoterapia sanno almeno due cose: che c’è qualcosa che non va, e che questo qualche cosa può essere modificato, nella speranza di migliorare la propria condizione. Molto spesso però non è chiaro cos’è che non va in sé o nella propria vita, non si sa neppure come dovrebbe andare e cosa modificare; si può essere anche in dubbio sulla possibilità di ottenere dei risultati, ma chiedere una psicoterapia e’ già un passo verso il cambiamento: si è fatto qualcosa che riguarda il proprio problema.
Il sintomo ha sempre una doppia funzione: da una parte quella di conservare il sistema mantenendone inalterate le regole interne, dall’altra quella di smuovere e indicare un cambiamento in linea con le esigenze evolutive della famiglia. Ed è proprio facendo leva su quest'ultima che il terapeuta può aiutare la famiglia a mettere in atto il suo processo di cambiamento.
Le strade tentate per risolvere il proprio problema, da soli o con altri, per qualche motivo ad un certo punto s’interrompono. Decidere di venire in terapia rappresenta un cambiamento significativo: facendo questo per il proprio problema si può essere anche in grado di fare altre cose. Andando nel concreto dell'attività psicoterapeutica, partecipando alla seduta tutti i membri della famiglia, posso guardare al contesto più ampio entro il quale si manifesta un determinato comportamento che si voglia comprendere. La terapia familiare, per quanto storicamente legata alla terapia dei disturbi alimentari psicogeni (soprattutto anoressia e bulimia), oggi è un tipo di trattamento consigliato per svariati disagi: problemi della coppia (separazioni, problemi sessuali, disturbi della comunicazione, ecc.); conflittualità familiari (rapporti fra generazioni, problematiche genitoriali, ecc.); disturbi dell'infanzia (enuresi, fobie, disturbi del comportamento, ecc.); disturbi dell'adolescenza (disturbi alimentari, anoressia, depressione, dipendenze, ecc.); disturbi dell'adulto (ansia, depressione, disturbi psicosomatici, ecc.).
L’incontro terapeutico basato sul modello teorico di riferimento, può essere svolto anche con una singola persona. L'individuo è pur sempre un sistema, dotato di caratteristiche strutturali ed organizzative comprensibili attraverso un paradigma sistemico. L’approccio sistemico relazionale si concentra su quanto avviene nell’ambito delle relazioni umane. L’attenzione del terapeuta è rivolta, oltre che all’individuo, alle sue relazioni ed alle dinamiche tra individui. Negli incontri di consulenza viene valutata per ciascuna situazione la scelta più idonea: l’inizio vero e proprio di un percorso di psicoterapia potrà essere nelle diverse forme individuale, di coppia o familiare. L’approccio sistemico relazionale tiene inoltre conto di altri orientamenti, pur mantenendo una sua specificità d’intervento, e si differenzia proprio per questa intrinseca apertura, per la continua spinta verso il cambiamento e l’innovazione, per la ricerca della flessibilità e propensione alla complessità, sempre a partire da radici storiche imprescindibili.